«La famiglia, cellula della società, può essere sempre culla di gioia e di amore, anche nelle più gravi difficoltà, se c’è nella coppia la capacità di condividere, di andare oltre le incomprensioni, le liti, la collera, i conflitti e trovare in se stessa la forza per superare i limiti dell’unione», a parlare così è Antonio Piccolo, coordinatore del progetto Ianua Spei, la porta della speranza, nel presentare alla stampa il progetto elaborato da Casa di Rosanna, d’intesa e in collaborazione con Famiglie Separate Cristiane, Oari-Avulss, Famiglie Costa del Vesuvio e la comunità di separati e divorziati “Piccolo Gregge”, che offre un messaggio diverso dai temi attuali dell’autogratificazione.
È un programma che aiuta a scoprire come il processo di ascolto, dialogo, siano strumenti di riconciliazione per la coppia in crisi, nel tentativo di recuperare un rapporto duraturo. Un percorso d’impegno tra l’equipe e le coppie in crisi, per vivere il terremoto che dopo l’accoglienza, l’ascolto e le motivazioni che hanno spinto a chiedere aiuto, prevede dodici incontri in gruppo, divisi in due moduli.
Un’esposizione frontale introduttiva di stimolo, da parte di esperti, servirà alla produzione di riflessioni da parte dei partecipanti, grazie anche all’aiuto di test, di canzoni interpretate da Nek, Fiorella Mannoia, Arisa, Peppino di Capri e Andrea Sannino.
Prezioso sarà il supporto di “coppie-testimoni”, che con il racconto delle loro personali esperienze aiuteranno le coppie in crisi «a capire come recuperare un rapporto senza sfuggire ad un presente scomodo», così ci dice la psicoterapeuta Alessandra Cipriani.
Il primo modulo servirà a scoprire perché la crisi, perché i conflitti. «Sì! Rileggere la vita di coppia aiuta a riconoscere i desideri presenti in essa – ci dice la psicologa Flavia Melchiorre – ed anche a scoprire nuove strade per vivere diversamente i fallimenti»; il secondo è impostato per scoprire quanto ancora c’è di positivo nella coppia, riscoprendo le reciproche necessità dello stare insieme, i valori, il potenziale nascosto, l’unità, la comunicazione, l’intimità, la spiritualità.
«Una terapia di gruppo, perché nel gruppo ci si sostiene a vicenda – incalza Antonio Piccolo -. Rileggere la propria vita di coppia aiuta a riconoscere i desideri profondi ancora presenti e anche a scoprire nuove strade per vivere diversamente le fragilità presenti e i limiti».
Una casa per i cuori feriti che ponga fine ai sintomi più o meno gravi che hanno abbassato la capacità di amare e di essere amati. Un riscoprire le necessità dell’essere insieme quali «intimità, unità, comunicazione, lealtà, spiritualità – così ci dice la psicologa Anna Amabiletti –, perché nessuna famiglia è una realtà perfetta e confezionata una volta e per sempre».
Un percorso, questo Ianua Spei, fatto per consolare, consigliare, accompagnare e rilanciare la coppia nell’agone della vita quotidiana. Un essere con per condividere le tristezze le angosce di uomini e donne che vivono situazioni complesse, anche grazie all’aiuto di testimoni che avendo trasformato il proprio vissuto in esperienza, parleranno con enfasi di amore «che non è un bene usa e getta, che è ciò che piace al nostro mondo consumistico. Amare è donarsi, dare se stessi all’altro. Il contrario di ciò è lasciare che il cuore si spenga, sia indifferente», conclude Antonio Piccolo.
Chi volesse ulteriori informazioni può chiamare al 3277891102, attivo dalle ore 8 alle ore 22.
Giulia Sorrentino